Logo
Ita/Eng/Gre/Fra/Deu
logo menu
 
15/12/2023 - 17/12/2023
Omaggio a Caproni, poetic talk e recital a La Poesia, lingua viva Festival
Penultimo intenso fine settimana di appuntamenti prima della pausa natalizia con il Festival La Poesia, lingua viva Patrimonio Immateriale e di Comunità al Drugstore Museum.
Venerdì 15 dicembre alle ore 17.00 si terrà un brillante POETIC TALK!  dal titolo Poesia 24 a cura di Michele Fianco che presenterà una polifonia di voci per un’idea di poesia consapevole del suo senso nella Storia e nella realtà contemporanea. 



Nell'ambito del Festival non poteva mancare un omaggio a Giorgio Caproni poeta e maestro. Della sua esperienza di maestro in una scuola del Municipio XI si parlerà alle 16.30 grazie al volume di Nina Quarenghi "Giorgio Caproni. Registri di classe". Nel volume i registri compilati con cura dal poeta nella sua lunga carriera di insegnante, dapprima in Val Trebbia e ad Arenzano (1935-37), poi a Roma (1938-73). Scorrendone le pagine si resta stupiti per la varietà delle proposte didattiche spesso innovative, per la finezza con cui viene tratteggiato il profilo degli alunni, per i numerosi riferimenti alle trasformazioni sociali e culturali del paese. Rimasti a lungo inediti e pubblicati ora per la prima volta integralmente, i Registri di classe offrono un ritratto inatteso e sorprendente di uno dei più grandi poeti del Novecento, che tra i banchi di scuola come nei propri versi ha sempre cercato la verità dell’uomo.
A seguire, La mia casa è la sola abitata. Omaggio a Giorgio Caproni, una drammaturgia a cura di Sacha Piersanti con la collaborazione di Ludovica Bove e Maria Serafini a cura di Sacha Piersanti con Ludovica Bove che intreccia brani tratti da Tutte le poesie di Giorgio Caproni e La fine del mondo di Ernesto De Martino con letture di Ludovica Bove, Augusto Cerruti, Emanuele Marchetti, Sacha Piersanti e Francesco Utzeri.



Domenica 17 dicembre alle ore 10.00 terzo appuntamento con Colazione da poeta, un gioco letterario in cui si parlerà di attesa, assenza, viaggio e nostalgia insieme a Lidia Riviello, Laura Cingolani e Guido Oldani. 



Nel pomeriggio alle ore 17.00 sempre al Drugstore Museum si terrà il recital di Marco Palladini dal titolo Pasolini, Roma e la dopostoria. Una partitura testuale in neoromanesco (dalle opere di Pier Paolo Pasolini) con voce recitante di Marco Palladini e brani musicali e canto di Amedeo Morrone.
L'opera nasce dall’incontro tra il poeta, regista e performer Marco Palladini al suo quinto lavoro sull’opera pasoliniana – dopo Il Vangelo secondo Pier Paolo (2005), Fratello dei cani (Pasolini e l’odore della fine), prima uno spettacolo (2012), poi un videofilm (2013), e lo Studio sul Pilade di Pasolini (2016) – e il cantautore romano Amedeo Morrone (già partecipe di Fratello dei cani).
Un incontro e una sinergia musicale e poetica nell’intento di esplorare il fecondo, appassionato e contraddittorio rapporto tra lo scrittore di origine bolognese-friulana e la città, Roma, dove trascorse a partire dai primi anni Cinquanta tutta la sua vita adulta e dove venne assassinato, all’Idroscalo di Ostia, 48 anni fa. Nei molteplici percorsi pasoliniani dalla periferia di Pietralata, della Casilina, del Quadraro e del Trullo, alle zone centrali delle Terme di Caracalla, di Testaccio, di Trastevere, di San Pietro, ai quartieri borghesi come Monteverde, l’Esquilino o i Parioli, emerge uno sguardo vibratile e affascinato, ma anche spietato e lucidamente critico sulla grande bellezza come sulla grande bruttezza di Roma. Sulle grandi disuguaglianze sociali e sui suoi paesaggi monumentali o urbani-coloniali, sulla vitalità antica, ma pure sull’abbrutimento del popolo e popolino capitolino. Pasolini interpreta e rimastica una dimensione socio-antropologica pressoché preistorica, ma al contempo antevede la sua eclissi, l’avvento di una Dopostoria, di una mutazione antropo-culturale radicale, il cui effetto di deriva ancora stiamo vivendo al presente.
La peculiarità di questo recital ‘corsaro’ è che, per la prima volta, la struggente voce poetica pasoliniana è stata riversata dall’italiano in un neoromanesco, reinventato e idiosincratico, che conferisce ai testi di partenza toni vernacolari, suggestioni e sfumature dialettali e dialettiche totalmente nuovi. È quindi un Pasolini pressoché inedito quello che emerge da questo recital, frammischiato con una ricca partitura cantautorale, sia in italiano che in romanesco, che connette il passato e la contemporaneità in modi originali e sempre reattivi. Nella convinzione che nel succedersi delle epoche e delle genti, “Romma sta sicuro che nun fenisce… / E si la Città Etterna dura e no, nun cessa / Ancora sogna er sogno cinnico de se stessa”.



 
Soprintendenza Speciale Archeologia
Belle Arti e Paesaggio di Roma

Piazza dei Cinquecento, 67 - Roma

Copyright 2016 - 2024
Ministero della cultura

Privacy Policy >
Crediti >