Il centro abitato di Gabii a partire dall’età repubblicana - oggi visitabile tra l’area del cosiddetto Foro e il limite orientale della cinta muraria, a seguito di indagini condotte a più riprese dalla Soprintendenza Speciale di Roma già dalla metà degli anni ’80 del secolo scorso - era caratterizzato dall’attraversamento in senso est-ovest dell’antica via Prenestina. A essa si intersecavano in senso nord-sud percorsi stradali di minori dimensioni, a formare un reticolo pressoché regolare che doveva suddividere l’abitato in isolati.

 

Almeno a nord del tracciato stradale principale gli isolati erano occupati - oltre che da un edificio termale - da un complesso di edifici a carattere sia privato che pubblico che si affacciavano, mediante un lungo portico pilastrato in lapis gabinus, sulla strada fino a un incrocio con un secondo tracciato che doveva condurre a est verso Tibur.
In anni più recenti le indagini sono riprese a opera del Kelsey Museum of Archaeology e dell'University of Michigan (in regime di Concessione di scavo) che, oltre a individuare in più punti l'originario reticolo stradale della città e chiarire meglio tutte le fasi di frequentazione dell'area, hanno permesso di riportare in luce resti di strutture abitative databili tra l’VIII e il V secolo a.C. - tra cui fondi di capanne e fondazioni di abitazioni in materiale lapideo - di particolare interesse non solo in relazione alle fasi e alle dinamiche protourbane dell'abitato, ma anche per comprendere meglio la società latina arcaica e i meccanismi fondanti della stessa Roma.

Area urbana, foto aerea (SSABAP Roma, University of Michigan-Kelsey Museum of Archaeology)

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