Ombrellini, guanti, cappelli e crinoline. Redingote, finanziere e tube. Ecco gli abiti dei viaggiatori che agli albori della fotografia si facevano immortalare tra le maestose rovine delle Terme di Caracalla. Sono i visitatori che sulla scorta del Grand Tour raggiungevano l’Italia per avere, come scriveva Henry James, un intimo “tête à tête con il genio del passato”. Viaggiatori lontani che hanno spezzato l’oblio del tempo. Queste immagini stereoscopiche così suggestive sono alcune delle fotografie selezionate per la mostra “Archeologia in posa”. Gli scatti tra le bellezze archeologiche di Roma sono datate tra il 1845 e il 1940 e sono la testimonianza di un passato lontano, ma dal fascino ancora intatto. L’esposizione, realizzata a cavallo tra il 1998 e il 1999, ha visto la collaborazione tra il Ministero per i beni e le attività culturali, l’Ufficio centrale per i beni librari, le istituzioni culturali e l’editoria, l’allora Soprintendenza Archeologica di Roma e la Biblioteca Vallicelliana.
Una mostra straordinaria come ricorda la direttrice delle Terme di Caracalla, Marina Piranomonte, tra le curatrici dell’esposizione. Un viaggio a ritroso nel tempo per immergersi nelle tonalità seppiate della storia.