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18/02/2021 - 24/02/2021
Un viaggio nella storia, restituiti alla città i Giardini di via Sannio

Veduta aerea dei Giardini di via Sannio nel contesto di Porta Asinaria e della basilica di San Giovanni (foto Metro C)
La realizzazione di una grande opera infrastrutturale diventa sempre di più un viaggio nella storia. Succede a Roma lungo il tracciato del cantiere della Metro C della Metropolitana di Roma. La più recente tappa del percorso è stata rappresentata dalla realizzazione dei Giardini di via Sannio riprogettati nella stessa area utilizzata a servizio del cantiere della Metro C.
Il nuovo spazio destinato alla fruizione dei cittadini è racchiuso tra le Mura Aureliane, la monumentale Porta Asinaria e il quartiere Appio Latino in cui si armonizzano gli elementi antichi e moderni in un allestimento innovativo finalmente ‘leggibile’. Sono in fase di ultimazione i pannelli didattici che rendono visibile e comprensibile la stratigrafia monumentale del sito. La progettazione di quest’area verde è frutto del lavoro congiunto tra Metro C, Ufficio Giardini del Comune di Roma e Soprintendenza Speciale di Roma.
“Un lavoro prezioso, frutto della collaborazione virtuosa con il Comune di Roma – ha dichiarato il Soprintendente Speciale Daniela Porro - Un’opera di valorizzazione dell’inesauribile patrimonio del sottosuolo di Roma, affinché non vada disperso e possa diventare sempre di più parte organica del tessuto urbano”.


I Giardini di via Sannio appena inaugurati (Foto Simona Sansonetti)
Un segno caratterizzante della storia del luogo è rimasto attraverso la riproposizione in superficie, voluta dalla Soprintendenza, della traccia del portico antico, ricollocandone i blocchi di travertino originali nella stessa posizione dove erano stati trovati e segnando a terra la traccia del muro che li collegava e del muro posteriore, compresa la canaletta. La progettazione di questa riproposizione è stata effettuata da Metro C insieme alla Soprintendenza e ha compreso anche la piantumazione di sottili cipressi in corrispondenza dei blocchi del portico, a suggerire il colonnato un tempo esistente.
Una novità riguarda l’allestimento del cosiddetto “labirinto urbano”: elemento tipico del giardino all’italiana, viene ricreato con una platea di basi sulle quali sono giustapposti blocchi e lastre in travertino e in marmo di grandi dimensioni, rinvenuti nel giardino a ridosso delle Mura Aureliane. Provenienti dal Nuovo Stabilimento Industriale Romano, un’officina fondata nel 1885 fuori Porta S. Giovanni, in cui furono impiantati macchinari di ultima generazione che eseguivano “torniture e segature”, fornì i materiali da costruzione per gli edifici più importanti della Capitale, dal Palazzo della Banca d’Italia a quello del Policlinico. L’attività rappresenta una straordinaria continuità d’uso dei luoghi dal momento che, durante il corso degli scavi preliminari alla realizzazione della Metro C, è stato rinvenuto nell’area un laboratorio artigianale di marmorai in funzione già dal II secolo d.C..
 
La sera il sistema di illuminazione sottolinea gli assi generatori dell’impianto ed esalta il sistema dei ritrovamenti storici che caratterizzano il luogo.
La restituzione alla città dell’area verde è avvenuta alla presenza della sindaca Virginia Raggi, dei responsabili di Metro C. A seguire i lavori per la Soprintendenza Speciale di Roma, l’architetto Alessandra Fassio e l’archeologa Simona Morretta.
Un momento dell'inaugurazione alla presenza della sindaca Virginia Raggi, dell'architetto Alessandra Fassio e dell'archeologa Simona Morretta della Soprintendenza Speciale di Roma (Foto: Simona Sansonetti)
 Lo scavo di via Sannio ha fatto riemergere importanti tasselli di archeologia della città, come un imponente portico datato alla metà del I secolo d.C., costruito sotto l’imperatore Claudio, abbandonato e interrato nell’80 d.C. Il portico, largo m 9,30 e individuato per una lunghezza di m 60 circa, si apriva con il colonnato su un giardino in lieve pendenza verso un corso d’acqua. La pavimentazione in semplice massetto cementizio e l’ampiezza hanno fatto supporre che fosse utilizzato come galoppatoio al servizio di una ricca residenza articolata in nuclei disposti su terrazze digradanti, la cui parte residenziale, non nota, è da ricercarsi sull’altura del Laterano. Già spoliato in antico, del portico si conservavano le basi di colonna costituite da blocchi di travertino e la struttura muraria posteriore, a muro pieno, dietro alla quale era conservata una canalizzazione che doveva raccogliere le acque meteoriche in discesa dal colle Laterano. Il muro di fondo era rivestito all’interno da opus sectile nella parte inferiore, mentre la parte superiore era decorata con affreschi e cornici di stucco dipinto in vari colori, di cui sono stati rinvenuti frammenti.

Una veduta dall'alto dell'area dei Giardini di via Sannio
Soprintendenza Speciale Archeologia
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