Un cantiere durato quattro anni per restituire all’originaria bellezza il complesso della chiesa di Sant’Eusebio all’Esquilino. Un intervento importante, curato dalla Soprintendenza Speciale di Roma, che è iniziato con il restauro dell’affresco di Anton Raphael Mengs, raffigurante la Gloria di Sant’Eusebio dipinto sulla volta della navata centrale.
L’opera è proseguita con il recupero e la revisione del manto di tutte le coperture e in particolare della navata centrale, attraverso un finanziamento del Fondo Edifici di Culto, che ha riguardato anche i lavori di conservazione della facciata posteriore secentesca che insiste su via Principe Amedeo.
Da novembre 2020 è stato avviato il restauro del portico di ingresso, della scalinata e della facciata che si apre su piazza Vittorio Emanuele II, realizzata nel 1711 dall’architetto Carlo Stefano Fontana sotto il pontificato di Clemente XI.
Dopo una prima fase conoscitiva e diagnostica, utilizzando anche la tecnologia a laser scanner, sono state effettuate le operazioni di restauro consistite nel consolidamento e nella pulitura degli apparati decorativi, degli intonaci e delle statue del coronamento superiore.
Il cantiere è stato molto delicato e ha costituito per il gruppo di lavoro (diretto dall’architetto Alessandra Centroni e composto dall’architetto Paolo Morganti per il coordinamento della sicurezza, da Camillo Giammarino per il restauro degli apparati decorativi, dall’architetto Romano Cerro per la ricerca storica e iconografica e affidato all’impresa Reima esecutrice dei lavori), una occasione conoscitiva unica.
“Nelle diverse fasi del restauro – ha spiegato l’architetto Centroni - è stato possibile un approccio ravvicinato al monumento, per osservarlo e comprenderne meglio le caratteristiche costruttive, costitutive e materiche che ha consentito di ricostruire le fasi trasformative della fabbrica e di conseguenza proporre un restauro accurato, calibrato e ponderato”.
“La restituzione della facciata di Sant’Eusebio – ha dichiarato Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma – è un restauro importante, guidato con grande abilità dall’architetto della Soprintendenza Alessandra Centroni. Fa parte di un articolato piano di interventi sul rione Esquilino, di cui mi piace ricordare i recenti lavori al Museo della Liberazione, a Santa Croce in Gerusalemme, al Tempio di Minerva Medica e la prossima apertura del Museo Ninfeo proprio a piazza Vittorio e, da ultimo, la dichiarazione di interesse culturale per il rifugio antiaereo della seconda guerra mondiale a Piazza Dante”.
Foto Fabio Caricchia / SsAbap