Le
Thermae Antoninianae, uno dei più grandi e meglio conservati complessi termali dell’antichità, furono costruite su iniziativa dell’imperatore Marco Aurelio Antonino Bassiano, detto Caracalla.
Furono erette nella parte meridionale della città: 9000 operai per circa cinque anni lavorarono per realizzare un’enorme piattaforma quadrangolare di più di 300 metri di lato, su cui fu costruito l’edificio. Furono inaugurate nel 216 d.C. ma il cantiere si prolungò fino a dopo la morte di Caracalla (217 d.C.), quando gli ultimi imperatori della dinastia, Elagabalo e Alessandro Severo, completarono il recinto esterno del complesso termale. Erano le più grandi di Roma: furono superate novant’anni dopo dalle Terme di Diocleziano.
L’impianto poteva accogliere più di 6000 bagnanti ogni giorno. Nel recinto perimetrale si trovavano a nord le botteghe (
tabernae) – affacciate lungo l’attuale viale delle Terme di Caracalla - e a sud due biblioteche, una delle quali è ancor oggi conservata. Dagli antichi ingressi principali che si aprivano sulla piscina (
natatio) ci si recava negli spogliatoi e poi alle palestre. Finiti gli esercizi gli avventori potevano dirigersi al
laconicum per la sauna, per preparare il corpo al bagno nel
caldarium, una sala circolare coperta da un’enorme cupola. Un potente impianto a
hypocaustum (con l’aria calda sotto il pavimento) riscaldava la sala. Da qui, attraverso il
tepidarium, si passava nel
frigidarium, la sala più grandiosa e fresca delle terme, coperta da una maestosa volta a triplice crociera. Le Terme erano perfettamente orientate a Sud Ovest per sfruttare al massimo le ore di sole.
In occasione delle festività pasquali le
Terme di Caracalla saranno aperte al pubblico
domenica 31 marzo con l'ampliamento dell'orario dalle 9.00 alle 19.15, ultimo ingresso alle 18.15