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19/02/2020
Nel cuore di un restauro, cantiere aperto nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri
Riscoprire le espressioni dei volti, ritrovare la vivacità delle immagini, riaccendere i colori, far tornare alla luce i dettagli. Un restauro è un percorso di scoperta, è come restituire vita alle pitture e riportarle indietro nel tempo. Un lavoro minuzioso e affascinante come quello che, in questi mesi, sta interessando  alcune opere custodite nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri.
L’équipe di specialisti è intervenuta su opere come la Crocifissione di San Pietro di Ricciolini, la Caduta di Simon Mago di Tremolliére, interventi questi già conclusi, mentre le operazioni attualmente in corso si concentrano su La predica di San Girolamo di Muziano e la Resurrezione di Tabita di Alfani.
I fedeli e i visitatori avranno sicuramente notato la fervente attività in corso sulle enormi tele che sono state smontate dalla sede abituale per essere collocate nel cuore pulsante del cantiere di restauro allestito nella cappella del Beato Niccolò Albergati.
L’importante intervento è il frutto di una sinergia ben realizzata tra la Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, guidata dalla Soprintendente Speciale Daniela Porro, e una sponsorizzazione privata.
Il restauro è curato, passo dopo passo, dalla Soprintendenza Speciale e, in particolare, dalla storica dell’arte Roberta Porfiri e dall’architetto Alessandro Mascherucci.
Le tele, le maestose pitture che arricchiscono la ‘pinacoteca’ della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, sono al centro di un’attività di revisione dello stato conservativo del telaio e del supporto stesso e naturalmente del consolidamento e della graduale pulitura delle superfici pittoriche. 
Foto SSABAP Rm/Simona Sansonetti
 
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