Immagini in bianco e nero che ritraggono scenari di un tempo lontano, testimonianze di un’altra epoca.
La Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, guidata dalla Soprintendente Speciale Daniela Porro, apre virtualmente le porte del suo archivio fotografico.
Circa 20.000 positivi, 19.400 negativi in pellicola e 5.200 lastre di vetro in vari formati: è questo il prezioso patrimonio di immagini, composto da due fondi, uno della ex Soprintendenza Beni Ambientali e Architettonici del Lazio e un secondo prodotto dalla ex Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici di Roma, istituita nel 1991.
Dal 2019, per salvaguardare questo patrimonio, è stato avviato un programma di digitalizzazione ancora in corso, curato dalla storica dell’arte Mariella Nuzzo, dei negativi su lastra, che ricostruiscono la storia della città, soprattutto dagli anni Trenta agli anni Cinquanta del Novecento. In alcuni casi sono negativi di grande valore, perché integrano la documentazione relativa al materiale disperso.
In questo vasto archivio si può trovare la documentazione dell’attività di tutela svolta a Roma attraverso gli scatti realizzati in occasione dei cantieri di restauro, delle campagne vincolistiche e della catalogazione, ma anche in momenti di particolari emergenze. Le immagini compongono il mosaico della storia conservativa di edifici e decorazioni a partire dagli anni Trenta del secolo scorso, ma vi sono anche fotografie risalenti alla fine del 1800 e dei primi decenni del 1900.
Con #SoprintendenzAperta, la campagna promossa dalla Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, sarà possibile scoprire alcuni tasselli di questa grande storia della città. Gli interventi conservativi dell’Acquedotto romano a Porta Furba, la Basilica di San Lorenzo fuori le mura dopo il bombardamento del 19 luglio del 1943, i restauri della Basilica di Santa Sabina all’Aventino e scene che ci riportano indietro nel tempo: le strade del centro storico animate da una vita popolare, gli abiti d’epoca e gli strumenti e i metodi di lavoro di oltre un secolo fa.
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