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01/10/2022
In visita al Palazzo della Sapienza
 

L’architettura della lanterna di Sant’Ivo alla Sapienza segna l’immaginario, la sua sagoma sembra librarsi in un volo che richiama in tutto le arditezze stilistiche del Barocco. A racchiudere la chiesa progettata da Francesco Borromini, le possenti forme classiche del complesso della Sapienza. Ed è oltre quel portale austero che sarà possibile accedere sabato 1° ottobre per conoscere e apprezzare non solo il palazzo edificato per ospitare la prima università di Roma ma anche i dettagli dell’importante restauro che ha visto la Soprintendenza Speciale, diretta da Daniela Porro, impegnata a tutto tondo. I frutti dell’intervento, nato dalla necessità di risanare i danni provocati dall’evento sismico del 2016, hanno portato al recupero del corridoio Borrominiano. Uno spazio ritrovato e tornato fruibile che, insieme alla chiesa di Sant’Ivo, è una delle testimonianze più eloquenti dello stile del Borromini.

Quando su iniziativa di Papa Eugenio IV, la sede dell’Università romana viene trasferita da Trastevere al rione Sant’Eustachio, l’omonima piazza era già considerata il centro strategico della città. Per la realizzazione della nuova sede dello Studium Urbis, il pontefice destinò, a partire dal 1431, parte dei proventi della gabella sul vino. Con Papa Alessandro VI le aule ricavate nelle preesistenti case quattrocentesche furono arricchite da un portico a due ordini sul versante sud e da uno ad un solo ordine sul versante est. Ancora, Papa Leone X, che fin dall’inizio del suo pontificato, nel 1513, concentrò la politica urbana su questo settore della città, promosse la realizzazione di una cappella provvisoria in un’aula a sinistra dell’entrata principale. Per difficoltà politiche ed economiche i lavori alla Sapienza subirono dei rallentamenti fino al 1562 quando insieme all’acquisto di tutte le case esistenti nell’isolato, venne bandito un concorso tra Vignola, Baccio, Bigio e Guidetti per la realizzazione di un progetto per la sede dello Studium.
Nella seconda metà del XVII secolo l’impianto di Giacomo della Porta realizzato in parte viene completato con la costruzione della chiesa di Sant’Ivo e della Biblioteca alessandrina ad opera di Francesco Borromini.
La chiesa e in particolare la lanterna sono capolavori indiscussi del Barocco romano.
Sabato 1° ottobre sarà l’occasione per conoscere la storia del complesso e dei recenti restauri grazie a due visite guidate straordinarie a cura dell’architetto Maria Cristina Lapenna che si terranno alle ore 16.00 e alle ore 17.00
La prenotazione è obbligatoria compilando l’apposito modulo
Le visite sono gratuite fino ad esaurimento posti. Ingresso in Corso del Rinascimento, 40
Soprintendenza Speciale Archeologia
Belle Arti e Paesaggio di Roma

Piazza dei Cinquecento, 67 - Roma

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