Ancora un tuffo nella Storia di Roma antica con l'ultimo appuntamento dei Mercoledì al Cinema, la rubrica curata dal Servizio Educativo della Soprintendenza Speciale di Roma.
![](https://www.soprintendenzaspecialeroma.it/echoweb/echofiles/immagini/quo vadis locandina.jpg)
Quo Vadis, film del 1951 di Mervyn LeRoy, ci trasporta nella Roma dominata da Nerone, intorno al quale gravitano personaggi della levatura di Seneca e Petronio, e nella quale viene ambientata la vicenda dell’amore travagliato del console romano Marco Vinicio per la cristiana Licia, e della sua conversione al cristianesimo.
Il trionfo della fede cristiana è il fulcro del film, come recita la voce narrante già all’inizio della pellicola: “Tra breve quell’umile croce avrebbe sostituito le orgogliose aquile che sormontavano i vittoriosi vessilli romani. Questa è la storia di quell’immane conflitto”.
L’istrionica figura dell’imperatore, rappresentata in tutta la sua complessità psicologica da Peter Ustinov, domina la scena: il culmine viene raggiunto durante l’incendio della città, quando Nerone canta davanti a Roma in fiamme.
Numerose le discrepanze storiche: tra le altre, la scena in cui Nerone illustra i suoi progetti per ricostruire la città ritrae il celebre plastico di Italo Gismondi, che riproduce però Roma in età costantiniana (IV secolo d.C.); l’incendio, che nella realtà durò nove giorni, nel film si esaurisce in un sol giorno e viene attribuito incontrovertibilmente a Nerone, mentre lo stesso Tacito afferma “Si verificò un disastro non si sa se accidentale o per dolo del principe” (Annales, 15, 38) e gran parte degli storici ormai non ritiene più verosimile quest’ipotesi.
Nelle Foto: Una delle Locandine di Quo Vadis della MGM (1951)
La scena del film con il plastico di Gismondi.