Rispettare le regole e condividere il senso di responsabilità rendono un insieme di persone una comunità, la chiusura dei luoghi della cultura è necessario, in ottemperanza al Dpcm del 3 novembre, in questo momento per poter tornare presto a varcare le porte del nostro grande patrimonio. La
Soprintendenza Speciale di Roma attraverso i luoghi della cultura contribuirà a costruire un racconto virtuale fatto di cultura, di bellezza, di storia, di interazioni per restare distanti ma insieme e superare questa grande prova che ci riguarda tutti.
In questo autunno così particolare la Soprintendenza Speciale aveva promosso una serie di aperture straordinarie di siti architettonici e archeologici solitamente non accessibili al pubblico. Alcune visite guidate, come quelle al tramonto alle
Terme di Caracalla e al cosiddetto
Tempio di Minerva Medica, si sono svolte con grande entusiasmo di tutti, altre saranno rinviate a data da destinarsi come quelle già annunciate nell’
area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme oppure l’apertura inaugurale di
Tor San Michele a Ostia, ma non sarà altro che un arrivederci.
“In questo momento così difficile la chiusura dei luoghi della cultura è un atto necessario, seppur doloroso – dichiara Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma – Nei prossimi giorni ci metteremo al lavoro per rendere i siti della Soprintendenza più accoglienti e interessanti, e poter tornare al più presto a godere ancora meglio di questi inesauribili tesori”.
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