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L'archivio fotografico "racconta": l'ultimo scatto alla fontana
Resta soltanto un’immagine datata 1936 della fontana di Pio IX nell'intestazione della Spina dei Borghi. L'anno dello scatto è ben riportato sul cartoncino di supporto alla stampa del positivo conservato nell'archivio fotografico della Soprintendenza Speciale di Roma e racconta una storia di trasformazioni urbanistiche e di un intero borgo stravolto per sempre. 
In quel 1936, come spiega la responsabile dell'Archivio fotografico Mariella Nuzzo, si dava seguito a una variante al Piano Regolatore del 1931 che disponeva la demolizione della Spina dei Borghi.
La politica urbanistica del ventennio fascista aveva sacrificato molti angoli di una Roma popolare per creare nuove prospettive che enfatizzassero alcuni monumenti, compresa la Spina dei Borghi. Su progetto degli architetti Marcello Piacentini e Attilio Spaccarelli sono stati abbattuti tutti quegli edifici compresi tra due strade parallele denominate Borgo Vecchio e Borgo Nuovo.
La mattina del 28 ottobre 1936 inizia la demolizione del quartiere portata a termine nei successivi dodici mesi, la foto della fontana è stata realizzata proprio per documentare le testimonianze artistiche e architettoniche che erano sul punto di essere demolite.
La fontana si trovava sulla testata della spina dei Borghi, alla biforcazione tra le due strade, dove era stata collocata nel 1861 per volontà di Pio IX, in sostituzione di una più antica. Eretta su progetto dell’architetto Filippo Martinucci, era costituita da una vasca sorretta da delfini inscritta in una nicchia sormontata da una conchiglia, inquadrata a sua volta in un’edicola recante al sommo della trabeazione lo stemma pontificio tra due cornucopie.
La fontana non è andata davvero perduta, dopo la demolizione fu smontata per essere ricomposta nel 1958 all'interno della Città del Vaticano nel giardino antistante l’autoparco.


 
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