Campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza Speciale di Roma tra il 2013 e il 2015 hanno consentito di indagare parte di un edificio posto lungo la strada basolata e porticata che attraversa verso est l'area urbana di Gabii. Qui, tra due percorsi secondari che con direzione nord-ovest circoscrivono un isolato di circa 45 metri di larghezza, è stato scoperto un ampio complesso termale di carattere pubblico, riportato alla luce per circa 250 metri quadrati. 
La struttura, affacciata direttamente sulla strada antica e costruita tra l'età augustea e i primi decenni del I secolo d.C., fu frequentata almeno fino al IV secolo d.C. e rimanda suggestivamente all'antica fama di Gabii per i suoi impianti termali. Alcuni degli ambienti che la compongono, riconducibili a un ingresso (A) e alla sequenza frigidarium (H), tepidarium (C) e calidarium (D), risultano caratterizzati da notevoli e variegate decorazioni musive, che vanno da semplici motivi geometrici a raffigurazioni più complesse e di non facile lettura, a causa del pessimo stato di conservazione.

Il complesso termale, planimetria (da D’Agostini-Musco 2016)

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Si segnalano in particolare: un mosaico di soggetto marino (con figure maschili che cavalcano animali marini fantastici) realizzato con tessere di giallo antico, bianche e nere all'interno di un vano riferibile a una sala riscaldata; un altro mosaico raffigurante quattro aurighi fiancheggiati da cavalli, disposti intorno a una figura maschile centrale indicata come VICTOR CVSTOR THERMARU, sempre realizzato con tessere bianche e nere in un vano identificabile come calidarium.
 

Il complesso termale, ambiente D (proprietà SSABAP Roma)

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