Un intervento fondamentale, scaturito dall’evento sismico del 2016, che ha segnato profondamente quello che è considerato uno dei capolavori del Barocco romano. Dal dicembre di cinque anni fa è iniziato l’importante percorso prima conoscitivo e poi progettuale che ha portato alla definizione dell’intervento di consolidamento e recupero, a cura della
Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, di parte del
complesso della Sapienza che, insieme alla chiesa di Sant’Ivo, costituisce uno dei gioielli architettonici di Roma.
Grazie ai recenti lavori, durati circa un anno, è stato possibile ripristinare il corridoio dell’ala nord del palazzo, disegnato e realizzato da Francesco Borromini la cui realizzazione, unitamente a quella dell’adiacente biblioteca alessandrina, ha sancito la conclusione ufficiale dell’edificio dell’università romana.
In questo modo i necessari interventi di consolidamento e di recupero hanno fornito l’occasione per restituire all’edificio l’organicità del progetto originario del complesso della Sapienza.
Il corridoio borrominiano del Palazzo della Sapienza sarà aperto al pubblico, per la prima volta, il
24 settembre. In quell’occasione, insieme all'architetto Maria Cristina Lapenna, che ha curato i restauri per la Soprintendenza Speciale di Roma, sarà possibile entrare nel cuore di un restauro e riscoprire le linee architettoniche originarie disegnate dal Borromini: lo spazio ritrovato, appunto.
Per partecipare all’evento sarà necessario prenotarsi a questo
link e esibire all'accoglienza il Green Pass, unitamente ad un documento di identità valido. Sarà necessario indossare la mascherina durante la visita. L’ingresso avverrà da Corso Rinascimento, 40.