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08/02/2021 - 09/05/2021
I reperti della Tomba dell'Atleta esposti nella mostra "Pompei 79 d.C. Una storia romana"
 
I reperti esposti nella mostra "Pompei 79 d.C. Una storia romana" (per gentile concessione del Parco Archeologico del Colosseo)

Un importante corredo funerario risalente al III secolo a.C., è esposto, per la prima volta al pubblico, nella mostra “Pompei 79 d.C. Una storia romana” in corso presso il Parco Archeologico del Colosseo, istituto promotore dell’iniziativa con l’organizzazione di Electa e la collaborazione scientifica del Parco Archeologico di Pompei e del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
All’insegna della sinergia istituzionale per la diffusione della cultura, sostenuta dal Soprintendente Speciale di Roma Daniela Porro, la mostra “Pompei 79 d.C. - Una storia romana” offre al pubblico l’opportunità di vedere per la prima volta il corredo di una delle quattro deposizioni della tomba rinvenuta nell’aprile del 2018 in località Case Rosse (sotto la direzione scientifica del compianto archeologo Stefano Musco) nell’ambito delle attività di archeologia preventiva promosse e coordinate dalla Soprintendenza Speciale di Roma.
Durante il cantiere per la realizzazione del raddoppio dell’acquedotto di Castel Arcione-Salone, nella primavera del 2018, venne alla luce una tomba ipogea scavata nel tufo, quasi intatta, databile in età medio-repubblicana. All’interno dell’ambiente furono rinvenuti due strigili in ferro, monete in bronzo e vasellame di vario genere. Nei piatti e nelle coppe furono ritrovati anche resti organici come ossi di pollo, maiale e ovini, testimonianza dei riti funerari avvenuti al momento delle deposizioni dei defunti. Il rinvenimento dei due strigili suggerì di denominare la sepoltura “Tomba dell’Atleta”.
Il rinvenimento della tomba in località Case Rosse nell'aprile del 2018

I reperti per l’esposizione nell’ambito della prestigiosa mostra appartengono, come riferisce l’archeologo Fabrizio Santi, funzionario della Soprintendenza e responsabile del territorio del IV Municipio di Roma Capitale, alla deposizione più antica, riferibile a un uomo di età matura; il corredo ceramico che lo accompagnava, come spiega lo stesso Santi, si contraddistingue, assieme a poche forme in ceramica comune, per un consistente numero di vasi a vernice nera, pezzi che, oltre a fornire un chiaro indicatore cronologico per la datazione della deposizione tra la fine del IV secolo a.C. e la prima metà del III secolo a.C., costituiscono gli elementi tradizionali dei corredi medio-repubblicani di Roma e del Lazio.
 

Gli strigili in ferro
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