Dallo scorso 27 agosto è possibile consultare sul
Geoportale Nazionale per l'Archeologia anche i dati del
SITAR, il
Sistema Informativo Territoriale Archeologico di Roma, ideato, progettato e gestito a partire dal 2007 dalla
Soprintendenza Speciale di Roma.
Il SITAR ha avviato da oltre 17 anni la digitalizzazione di tutti gli interventi archeologici presenti negli archivi della Soprintendenza, e non solo, e ad oggi rappresenta l’archivio digitale più completo per l’accesso ai dati archeologici della Capitale con oltre 6700 indagini archiviate, più di 21700 rinvenimenti digitalizzati e oltre 58.000 allegati relativi alla documentazione esistente per i singoli scavi. Il progetto è quotidianamente implementato da un team di archeologi e altri professionisti, che lavorano ai processi di acquisizione, elaborazione e comunicazione della documentazione esistente per renderla fruibile attraverso il sito web e la piattaforma webGIS, basata su geoservizi ed API dedicate per la condivisione open-access dei dati archeologici. Da oggi questi dati sono scaricabili e riutilizzabili anche attraverso il template GIS predisposto per la consultazione e il riuso dei dati del GNA.
Si ricorda che anche sul territorio di competenza della Soprintendenza Speciale di Roma è necessario scaricare e utilizzare il template GNA per la redazione delle VPIA. Essendo una banca dati federata, SITAR rimane la piattaforma di riferimento per gli scavi e altre ricerche sul territorio in quanto conferisce questi dati in automatico, attraverso appositi protocolli di interscambio, direttamente al GNA.
Si ringraziano la Soprintendente Speciale Daniela Porro, Mirella Serlorenzi, Direttore scientifico del progetto SITAR fin dalle origini, e tutti i collaboratori del SITAR, per avere lavorato con l’ICA con entusiasmo e professionalità, rendendo possibile questo nuovo traguardo, che amplia le prospettive di collaborazione verso una gestione sempre più aperta e partecipata dei dati archeologici.